lucidatura mobileL’arte del restauro è un mestiere molto antico e nobile ed è storicamente praticata da sapienti ed esperti artigiani restauratori che conoscono in maniera capillare questa straordinaria attività.

Per restauro di mobili antichi, si intende il restauro o manutenzione di elementi d’epoca, che riportano la struttura di un mobile alle sue condizioni originali nel rispetto dello stile che caratterizza il periodo storico a cui appartiene.

In periodi ormai molto lontani, questo mestiere era considerato semplicemente una procedura di manutenzione, che mirava a rimettere in sesto strutture d’arredamento che si trovavano in un particolare stato di degrado strutturale, oggi invece non è più così perché il restauro è un prezioso lavoro di recupero di oggetti che possiedono un valore inestimabile. 

Chi possiede un laboratorio di restauro mobili antichi, sa benissimo che per poter lavorare su un pezzo d’antiquariato, deve necessariamente riconoscere il mobile e di conseguenza conoscere la sua epoca e il suo stile. 

Le prime cose da capire, quando si è davanti ad un vecchio mobile sono: valutare se bisogna eseguire un restauro conservativo, o un restauro antiquariale, se eseguire una sverniciatura o conservare la superficie applicando solo una lucidatura, consolidare o sostituire parti della struttura e quale tipo di ferramenta applicare, nel caso fosse necessaria la sostituzione di qualche elemento. 

Sono tutti fattori da considerare, quando si è di fronte ad un pezzo d’antiquariato da rimettere in sesto e ridargli la sua originaria bellezza, senza alterarne il significato storico. 

La sverniciatura è la prima operazione da valutare e se nel caso fosse necessaria, l’utilizzo di uno sverniciatore in gel è l’ ideale perché facilita la rimozione di vecchie vernici, rispettando la struttura del legno.

Con l’aiuto di una paglietta, si riesce ad eliminare la parte superficiale di vernice senza rovinare la patina del mobile e senza alterarne la forma.

Se invece si valuta do non dover intervenire sulla verniciatura, si può applicare un procedimento di lucidatura della patina esistente, ma in questo caso è un lavoro che va eseguito alla fine del restauro.

Il problema di molti mobili antichi è senza dubbio il tarlo, il nemico principale di tutti i pezzi d’antiquariato.

La presenza del tarlo è molto evidente perché si manifesta con molteplici forellini su tutta la superficie, praticati da insetti fastidiosi che scavano nel legno vere e proprie gallerie che indeboliscono visibilmente tutta la struttura portante del mobile.

Per eliminare i tarli, il prodotto più idoneo è la permetrina, un insetticida che insieme ad un solvente incolore ed inodore penetra in profondità nel corpo del legno seguendo la sua capillarità.

Questo prodotto viene applicato in due modi: 
. applicazione a pennello su tutta la superficie;
. applicazione ad immersione in apposito contenitore contenente il solvente

La seconda soluzione è sicuramente quella più efficiente in quanto il pezzo viene completamente immerso nel solvente ed in questo modo arriverà in profondità, agendo uniformemente in tutte le parti del mobile, senza dare scampo ai tarli presenti all’interno del legno.

Al termine di questa importante operazione che serve a salvaguardare la tenuta e la stabilità del pezzo, si deve decidere se chiudere tutti i fori praticati dal tarlo, oppure lasciarli allo stato naturale per mettere in risalto la sua antichità che lo contraddistingue. 

Se si decide di eliminarli, bisogna applicare dello stucco in cera con l’ausilio di una spatolina e successivamente carteggiare con una carta vetro di grana sottilissima sino a raggiungere una superficie liscia, senza rovinare le nervature del legno.

Le operazioni di falegnameria, sono il momento più importante dell’intera opera, in quanto esistono procedure differenti a seconda delle condizioni strutturali del mobile da restaurare.

La falegnameria si divide in due grandi ed importanti tipi di intervento: sostituzione e recupero. 

Un buon restauratore deve essere in grado di valutare il tipo di operazione da effettuare e deve capire quali sono le parti che vanno recuperate, oppure fisicamente sostituite.

Il recupero delle parti danneggiate ove possibile, è la soluzione più idonea perché conserva in maniera integrale l’originale struttura ridandole vita con le magistrali lavorazioni che un bravo restauratore possiede.

Nel caso in cui si rende necessaria la sostituzione di alcune parti, il segreto di un buon risultato sta nell’esperienza e nella nobile arte di un artigiano che è in grado di riprodurre alcuni elementi, rispettando le simmetrie e le linearità che un pezzo d’antiquariato possiede. 

Queste operazioni sono il fulcro principale in un intervento di restauro, con le quali si deve cercare di ottenere un pezzo d’antichità che deve sembrare come nuovo e che dia l’impressione che il tempo si sia fermato all’epoca di appartenenza. 

Questa è la chiave di lettura che un laboratorio di restauro mobili antichi deve possedere, entrare nel cuore del mobile e con amore d’arte, ridargli la vita.

Le operazioni successive e finali riguardano la lucidatura e la patinatura.

La lucidatura è un passaggio molto delicato in quanto bisogna donare alla superficie la giusta brillantezza che ne sottolinea la sua storia e il suo valore.

Si tratta di un’operazione che si può eseguire in due modi: a pennello o a tampone, la prima procedura si esegue con un brillantante benzoino, la seconda invece con l’applicazione di lucido a mezzo poro.

Infine la patinatura, la quale viene effettuata con una morbida cera o con un prodotto encaustico, che ridà al mobile la giusta lucentezza dei mobili antichi.

Si tratta dell’ultimo atto d’amore, considerato il tocco finale di un’opera d’arte straordinaria e dal valore inestimabile.